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Ecco perché la birra e gazzosa sarà il drink dell’estate

Menabrea porta nei locali una bevanda distribuita tipicamente nella gdo. Parliamo della Panaché, drink a base di birra e gazzosa che il birrificio di Biella arricchisce con della genziana per offrire una bevanda fresca, dal basso contenuto alcolico, la Birra & Gazeuse. Infatti, con il suo 2,5% di alcol, la bevanda incontra le esigenze dei low alcol lovers, che oggi sono sempre più frequenti. La stessa generazione Z sta crescendo con l’idea che no-alcol o meno alcol sia meglio.

La Panaché e la Radler

Si sente spesso parlare anche di Radler, ma anche se possono sembrare lo stesso drink, Panaché e Radler non sono la stessa cosa. Nel primo caso parliamo di «birra miscelata con gazzosa in una proporzione che è esattamente la stessa», spiega Francesco Selicato, beer-blogger; nel secondo caso, invece, «parliamo di una bevanda fatta con circa il 60% di birra e il 40% di limonata», quindi scompare la parte frizzantina e compare la parte citrica, ugualmente dissetante.

Come racconta Selicato, la Panaché nasce per «dissetare i palati in estate e viene principalmente consumata durante le ore più calde della giornata, dalle 11 del mattino alle 16 circa del pomeriggio». Tant’è che la sua origine è tedesca e risale agli anni Venti, quando un oste, non sapendo come dissetare un gruppo di ciclisti, decise di mescolare la birra con la gazzosa. Il connubio tra birra e gazzosa, infatti, è perfetto perché la bevanda unisce «l’aromaticità di malti e luppoli, al brio della gazzosa, entrambi elementi dissetanti», dice Selicato che, come tipologia di birra ideale per la Panaché indica una «Session Ipa che è di per sé già spinta, dissetante, leggermente amara, anche a bassa gradazione alcolica, perfetta con la gazzosa».

Il mondo no-low alcol

La vera rivoluzione dell’introduzione della Birra & Gazeuse di Menabrea è che si pone come risposta all’esigenza di bevande a basso contenuto alcolico, anche fra i giovani, tra amici nei locali. In effetti, nella grande distribuzione la Panaché è presente da anni: marchi come Carrefour, Meteor, Schützengarten, Saint Omer non sono nuovi alla produzione della bevanda che viene spesso acquistata per le tavole di casa.

Come abbiamo già raccontato, la tendenza è quella di spostarsi verso bevande No/lo per i quali si prevede una crescita del 6% fra il 2023 e il 2027. Fermentati come kombucha, o bevande come Prixies, Kefir all’acqua stanno sempre più acquistando interesse nel mercato. Senza parlare dei vini de-acolati verso i quali, recentemente, il ministro Francesco Lollobrigida ha mostrato un’apertura dando il via libera alla produzione anche in Italia, evitando inutili procedure di dealcolizzazione fuori dal Paese. Anche se c’è chi non è d’accordo, come Josko Gravner, che abbiamo intervistato. La partita dunque è aperta, magari se ne può discutere davanti a una Panaché!

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Scritto da Gambero Rosso

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