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Uno dei migliori Vermentino della Sardegna sotto i 20 euro lo produce una grande azienda olearia. Ecco qual è

L’economia agricola del Mediterraneo si basa storicamente su due pilastri, vite e ulivo. Ci sono luoghi dove questo legame è più forte e persone che con il loro lavoro contribuiscono a rinsaldarlo. È il caso, per esempio della famiglia Fois. Siamo ad Alghero, nel nord ovest della Sardegna dove dalla metà dell’Ottocento i Fois sono legati all’agricoltura, agli uliveti soprattutto, che ne rappresentano da sempre il nucleo produttivo.

Giuseppe Fois, scomparso qualche anno fa, nel 2000 fonda Accademia Olearia, una delle aziende olivicole più grandi dell’Isola: basti pensare che attualmente gli ettari dedicati agli ulivi sono circa 300, con ben 34mila piante. Attualmente sono i figli Alessandro e Antonello (nella foto di apertura insieme a papà Giuseppe) a portare avanti questa storica eredità, occupandosi rispettivamente di produzione il primo e di vendite il secondo.

Accademia Olearia: dall’ulivo alla vite

Cosa c’entra tutto questo col vino? Torniamo al legame cui abbiamo accennato all’inizio: insieme all’ulivo, i Fois coltivano anche la vite, in un territorio, quello di Alghero, in cui da sempre le due colture (e culture) convivono. Tenute Fois – Accademia Olearia, infatti, si dedica con cura anche alla coltivazione di una dozzina di ettari vitati dedicati al vermentino, che cresce in questo territorio prevalentemente pianeggiante, ogni tanto interrotto da dolci colline, dove la vicinanza col mare svolge un ruolo fondamentale nella definizione del clima, grazie alle brezze che sfiorano le vigne.


Vermentino di Sardegna Chlamys 2023 – Tenute Fois – Accademia Olearia

Il vino dal miglior rapporto qualità prezzo della Sardegna per la Guida Berebene 2025

E quindi, ai grandi extravergine proposti dall’azienda (più volte premiati dalla Guida Oli d’Italia del Gambero Rosso), si affianca anche il Vermentino di Sardegna Chlamys. Vinificato esclusivamente in acciaio, la versione 2023 restituisce tutta la fragranza del vitigno, in una versione giocata su piacevolezza e bevibilità. Al naso spiccano i profumi di mentuccia, fiori bianchi e frutto a pasta gialla; in bocca è molto sapido, quasi iodato e regala un sorso fresco e molto lungo.

Nella guida Berebene 2025 del Gambero Rosso lo abbiamo premiato per il Miglior Rapporto Qualità-Prezzo Regionale e si è aggiudicato anche i Due Bicchieri Rossi della guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso, essendo arrivato alle nostre degustazioni finali.

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Scritto da Gambero Rosso

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